RECUPERO E RICOSTRUZIONE DEGLI IMPIANTI DI CASTAGNO A SALVAGUARDIA DELLE PRODUZIONI E DELLA BIODIVERSITA’

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5705278

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Descrizione

Il castagneto non è solo una coltivazione produttiva che caratterizza il paesaggio del nostro appennino, ma grazie alla sua valenza ecologica, gioca un ruolo fondamentale nella gestione ambientale del territorio montano. Perciò, nella cura dei castagneti, non si può prescindere dal considerare questi soprassuoli come dei veri e propri ecosistemi forestali caratterizzati da una propria complessità che è, allo stesso tempo, garanzia di stabilità ecologica e di qualità della produzione. Una corretta gestione della fertilità del suolo, il rifiuto dell’intervento con prodotti di sintesi contro i parassiti, con la conseguente accettazione di un’eventuale perdita di prodotto, il mantenimento della biodiversità all’interno degli impianti, sono elementi fondamentali per mantenere quella naturalità propria che caratterizza i castagneti. Si tratta di una coltivazione a bassa intensività, poco meccanizzata, in grado però di garantire un reddito aggiuntivo e di mantenere con interventi mirati una concreta gestione dei versanti montani. Per rafforzare questa realtà, la regione Emilia-Romagna, per far fronte alla progressiva erosione del patrimonio di biodiversità, ha inserito nell’elenco delle varietà da tutelare anche il castagno per garantire la conservazione e la valorizzazione delle risorse genetiche, per l’alimentazione e l’agricoltura del proprio territorio promulgando la L.R. n.1/2008.
La coltivazione del castagno da frutto richiede interventi colturali ed una particolare attenzione alla difesa fitosanitaria perché è una specie sensibile ad attacchi fungini e parassitari. Tra le tecniche colturali per il mantenimento del castagneto da frutto e per portare a reddito le produzioni la potatura ha una grande importanza per contrastare sia lo stato fitosanitario che favorire l’aspetto produttivo della pianta ma richiede una preparazione tecnica ed una manualità adeguata. Solo attraverso la conoscenza e la capacità manuale è possibile prevedere lo sviluppo della pianta riducendo il rischio di estinzione esaltando il patrimonio castanicolo dell’appennino, dell’azienda e del paesaggio circostante.
Il percorso formativo intende implementare le competenze tecniche e gli strumenti operativi per:
-il recupero e la ricostituzione degli impianti;
-garantire una produzione costante sia in termini di quantità che di qualità;
– preservare le varietà antiche a rischio d’estinzione (vedi legge regionale 1/2008) favorendo il mantenimento della biodiversità;
-incentivare la produzione di frutti;
-tutelare la salute della pianta;
-dare alla pianta la forma più adatta per usufruire al meglio della luce;
-accelerare lo sviluppo e la crescita delle piante giovani durante il percorso di crescita;
-eliminare le malattie che interessano il legno;
Il percorso formativo si inserisce tra le tematiche previste dal bando SRH03 in quanto tratta le produzioni agricole e salvaguardia della biodiversità e della cultura e paesaggio rurale. Inoltre, è coerente con i seguenti obiettivi generali (O.G) e specifici (O.S): O.G. 2 e O.S 5 e 6 della nuova PAC 2021-2027

Contenuti

MODULO 1 –  RECUPERO E RICOSTITUZIONE DEGLI IMPIANTI Ore 6

– Il castagneto come ecosistema
– Specie arboree ed arbustive che entrano in competizione con il castagno
– Operazioni di risanamento e recupero
– Eliminazione dei castagni sovrannumerari o in condizioni fitosanitarie irrecuperabili
– Interventi per la ricostruzione della chioma
– Eliminazione e/o innesto dei polloni basali
– Autosterilità
– Tipologia di terreno adatto alla coltivazione del castagno; ruolo della sostanza organica e della pedofauna 
– Ripristino della composizione e struttura originaria del castagneto
– Miglioramento delle condizioni di illuminazione della chioma
– Rilascio di polloni o semenzali da innestare per sostituire soggetti morti o non recuperabili

MODULO 2 – LA POTATURA DEL CASTAGNO Ore 6

– Principali forme di allevamento del castagno.
– I rami e branche.
– Epoche di sviluppo delle gemme. 
– Le formazioni fruttifere del castagno.
– Potatura di allevamento.
– La potatura delle piante adulte.
– La potatura delle varietà a rischio di estinzione (salvaguardia della biodiversità).
– Potatura di produzione.
– Potatura di mantenimento.
– L’intercettazione luminosa delle foglie e correlazione sui fabbisogni idrici della pianta.
– La soppressione dei rami e branche ammalorate
– Compartimentazione delle ferite.
– Qualità dei frutti.
– Innesto.

MODULO 3 – PATOLOGIE FUNGINE, FITOFAGI ED INTERVENTI DI DIFESA Ore 3

– Infezioni fungine: cancro del castagno, cancro della corteccia, mal dell’inchiostro, ruggine delle foglie.
– Insetti che danneggiano il frutto: tortricide, balanino, lepidotteri defogliatori,
– Fitofagi minori.
– Difesa fitosanitaria.

MODULO 4 – TECNICHE DI POTATURA IN CAMPO Ore 19

Esercitazioni pratiche in campo: tecniche di potatura su varietà di castagno attuali e varietà a rischio di estinzione che contraddistinguono la biodiversità. 
Durante lo svolgimento di questo modulo sarà proposto il test di valutazione pratico (in formato cartaceo)

MODULO 5 – VERIFICA FINALE PER L’APPRENDIMENTO Ore 1

In una delle ultime due lezioni sarà somministrata la verifica finale d’apprendimento atta a verificare l’acquisizione da parte dei singoli utenti delle conoscenze relative all’oggetto della formazione. 
Il test sarà composto da numero 15 domande e il questionario di gradimento.

Durata

35

Destinatari

Imprenditori o dipendenti o coadiuvanti di Imprese Agricole iscritte all'Anagrafe della Regione Emilia Romagna

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